Roger Vivier

L’amour.. Mai Lamore. Un genio puro, con un pizzico di kitsch.

Giri il web e rincontri un vecchio amore. Per l’appunto ricordi che il nome della designer era qualcosa che suonava simile ad amore, cuore…ehm…..MAI LAMORE! Eccolo ^_^

Non sono una cosa grandiosa? Ovviamente eccessive, eye-catcher, esageratamente burlesque, ma è proprio questo il loro bello. L’essere il pezzo unico, forte, indiscusso dell’insieme: perfette con un abitino nero molto sobrio. Nient’altro.

Una parola sul Brand/designer: si chiama Mai Lamore, qua il pdf con la sua bio completa http://harow.free.fr/mailamore/bioan.pdf , è nata in Africa e da lì prende la sua ispirazione per le sue creazioni calzaturiere, che possono apparire anche così kitsch da rischiare di bruciare la retina, ma sono dannatamente uniche e “molto personali”. Sono sempre felicissima quando scopro un designer che possa meritare di portare questo titolo. Ovviamente lanciata nell’empireo dei grandi della calzatura dal miglior palco del settore, Parigi, ha un monomarca e diversi rivenditori, ma sono certa lavori moltissimo sulla sua sezione Haute Couture, i modelli pià eccentrici e personalizzati (come quello qua sopra).

Non è possibile trovare molte info di prima mano su di lei, peccato, ma sappiano che molte, molte riviste di moda, delle pià rinomate, hanno celebrato le sue creazioni immortalandole negli shooting. E’ sintomo di potenziale in agguato 😉 Non è possibile sapere quali sono i prezzi di queste creature: come nelle boutique dei grandi maestri calzaturieri del passato non possiamo conoscere il prezzo prima di entrare in negozio. So chic.

Abbiamo molte collezioni, tutte a tema, alcune più semplici e altre decisamente pazze (con qualche pezzo orrendo, ovvio ;D non possono mancare) e ho scelto di mostrarvi un piccole selezione gomitola, per farvi conoscere questa fetta di cielo.

Ci sono due macroselezioni, Haute Couture, come vi dicevo prima, e la Pret a Porter.

Inizio dalla Pret a Porter,

Semplice pump a punta, classica in una morbida nuance Teal, carino il dettaglio sul tacco. Belle e semplici.

Semplicemene spettacolare, questa maryjane in raso rosso fiamma con tacco laminato (non ricorda le scarpe a zampetta di Vuitton? Beh, queste ci sono da un bel pezzo!) e chiusura a bottoncino (questo dettaglio mi ricorda le Ladydragon). Adoro.

Delizioso sandalo sempre in tessuto con tacco effetto nodo (anche un po’ effetto ossicino di pollo, brrr), abbiamo capito che questa designer fa del tacco scultura la sua firma 😉 Però le tomaie sono un opera d’arte, così ben pensare e proporzionate.

Che dire, stessa idea del tacco zampina, ma in versione zeppa: tutto coperto dalla stessa pelle a texture cocco in un colore pieno e vibrante. La zeppa in questione è cosa da intenditori, d’accordo, non tutti digeriranno la forma eccentrica, ma la tomaia…è un sogno! Quell’open toe!

Le saette di Zeus sotto i piedi della regina dell’Olimpo? Idea vecchia, ne convengo, ci aveva già pensato DSquared2, però con questa reinterpretazione vintage like (lo scollo a V sulle deco è il mio feticcio del momento), la saetta dorata sembra conferire un aria retro-futurustica a queste meravilglie sempre in satin. Con queste ai piedi ogni cosa diventerà sottofondo d’immagine. VOGLIO.

La collezione HAUTE COUTURE, serba invece qualche brutta sorpresina…ma anche meraviglie!

Le bellissime scarpe a forma di rosa che avete visto nella prima foto fanno parte della collezione Sentiment Profond (e sono l’unica creatura degna di nota della serie), ecco cosa segue:

Singolare deco in satin rosso rubino ricoperte da una fina rete dorata, molto navy e davvero retro, una volta era uso applicare pazzie alle scarpe, le amo! E’ filo d’oro, non oso immaginarne il prezzo.

Sandalo forte, molto fetish, però particolarissimo e davvero alto. Tacco a gambetta, e catenina vera come laccetto. Così potenti che resistergli è impossibile. *_*

Assurde vero? Sembra che qualcuno le abbia lasciate in soffitta per secoli a far polvere, eppure sono così speciali, molto festaiole adatte a super occasioni, in cui osare è la parola d’ordine! Non per serate mondane senza tappeto rosso. E’ un piccolo picchio quello sul tacco? E il tallone che replica il nido?? 😀 Pazze ma d’effetto.

ADR dice che le piume sono sempre splendide, io le do ragione. Poco pratiche, si rovinano, ma sono splendide! Una deco fortissima e da sera. Anzi da Gran Sera al teatro!

Sembrano avere uno strano peep toe, ma se non è troppo a feritoia (effetto zoccolo di mucca? no grazie) potrebbe svelare una calzatura particolarissima e adatta anche una sposa. Certo una che sappia osare, dopotutto si vedono certi abiti mega carichi abbinati alle solite, yaaaawn, scarpe perlee bianche tacco 8. Queste piume sono molto Carrie. Anche se al suo matrimonio (quello andato male) il pennuto l’aveva in testa.

Via con gli orroriii!

Sarà anche visone (ç_ç) ma sembra moquette, orrore per la stampa degna del peggiore dei tappetini da tamarro, in questo caso il tacco a zampina non rende giustizia alla sua scattante natura, no, la scarpa è decisamente pesante goffa e bruttarella.

Un povero visone ha dato la vita per rendere possibile la realizzazione di questa COSA. Brutta la forma, il soggetto è decisamente grottesco, sgraziato e poco adatto alla posizione. La coda poi, LA CODA! Che striscia a terra impietosa…pronta a spazzare il pavimento di ogni festa…decisamente ORRORE.

Ci sono un altro paio di assurdità, ma vi lascio il piacere di scoprirle sul sito, sotto ad ogni foto qua riportata ho lasciato anche il dettaglio del commento, modello e collezione, semmai voleste mettervi a cercarle (io lo farò di sicuro!).

Che ne dite?

Baci,

Momo

Rotocalco del Gomitolo: Tacchi dalle forme Diverse e Zeppe (segue da “Ci sono mode e modi..”)

Come vi avevo promesso con questa puntata concludiamo il dossier sulle forme dei tacchi e parliamo di zeppe.

Dopo avervi presentato i capisaldi del mondo taccomunito, è il turno di quelle particolarità che colorano, decorano e rendono infinito il panorama del mondo calzaturiero!

Cominciamo con quelle che possono essere definite delle rivisitazioni di classici o semplicemente crossover di stili già affermati:

Tacco a Virgola, Tacco a Parentesi e “Choc”:

Inventato dal Maestro Roger Viver per la maison Dior, il tacco a virgola è ancora oggi una delle sue “firme” più riconoscibili, con la macro fibbia quadrata e il tacco con le spine. Sinuoso, sottile e curvo come una virgola, dona un’andatura molto femminile e crea una perfetta armonia continua con la linea del tallone, e, a detta del loro creatore, garantiscono una certa stabilità. Solitamente è piuttosto basso: Choc e Virgola sono alti al massimo 8cm, altrimenti la loro curvatura verso l’esterno in collaborazione al loro sottile diametro non garantirebbe robustezza sufficiente a sopportare una sola giornata di cammino :D. E’ possibile però trovare delle calzature il cui tacco a virgola svetta oltre i 10 cm: può essere in metallo, o materiali molto resistenti con una curvatura sempre evidente ,ma molto meno accennata: si tratta del tacco a Parentesi. Secondo me, solo i primi due sono molto eleganti, a patto che siano di Viver, solo lui sa usare quelle curve a dovere.

Tacco a Banana

Se le prime, che sono di Prada, hanno ormai qualche hanno, le seconde hanno fatto furore negli ultimi mesi tra i vari fashion blogger, quelli più “in” che se li sono coccolati al “Luisa Via Roma qualcosa” (se, vabbè….). In comune hanno una cosa: un tacco fortemente curvo, massiccio e che ricorda una banana, appunto. Direttamente evoluto dai modelli sopracitati di Vivier, il t. Banana ha una personalità forte che difficilemente risulta facile da apprezzare. I sandali di Prada in foto avevano diviso il pubblico già all’epoca, come i Dsquared2,  proprio perchè non passano inosservati, tanto più se copiano una spina dorsale!! Secondo il mio modesto parere sono da abbinare all’abbigliamento più monocromo e sobrio possibile (–>Little black dress, e non se ne parla più?) e da riservare a quelle poche occasioni mondane dove è concesso tutto…pur di stupire. Ma i Dsquared2 lasciateli in vetrina, a meno che non siate delle rockstar. 

Tacco a Campana

Orrore degli anni 70, incubo deja vù degli ultimi ’90…Oggi appannaggio delle sole (e spero lo sia per sempre) scarpe Gothic/Cosplay (in figura). Si tratta di una versione estremamente allargata del tacco a rocchetto che però non si assottiglia mai e dove, spesso, la base è molto più larga dell’attaccatura. Molto sgraziato e di cattivo gusto, a mio credere, dona un’aria Frankenstein a qualsiasi scarpa. E, datemi retta, quella forma non giova  a nessun polpaccio, nemmeno il più ossuto, in più accorcia terribilmente la figura.

Tacco a Pennello o a “Tessera Domino”, come lo chiamo io.

(notare la punta “tronca”e il bordino)

I tacchi con questa forma sembrano fettine di plastica o di cuoio…di profilo fanno il verso ai tacchi a coda, e se riprese di fronte (guardando la calzatura da dietro, of course) sono larghe come i cugini tacchi quadrati. Quando sono stati sdoganati (credo negli anni 90) facevano compagnia a punte tronche (molto maschili) e suole col “bordino che fuoriesce” dal contorno (confermo: maschilissime). Decisamente un epoca difficile, quella di cui sono figli, che non ha partorito molte buone cose…questo ne è un esempio chiarissimo, purtroppo. Se, poi, vi imbattete in un modello che supera gli 8 cm: c’è il rischio di trovare quello (che si allarga verso la base), detto a “trapezio”, ma purtroppo (o per fortuna, significa che è stato dimenticato ^_^) non ho trovato nemmeno una foto! Sono certa, in ogni caso, che ne abbiate visti ai piedi di qualcuno che non ha ancora deciso di sbarazzarsene.

Tacco Scultura E variazioni “artistiche” sul tema

Come posso descrivere un tacco scultura? Per antonomasia non rispetta nessun canone: si tratta di interpretazione artistica. Può essere di ogni foggia, materiale, rifiniture…ecco una carrellata di esempi: le immagini possono più delle parole.

Come non citare i tacchi al contrario:

 Mi lasciano stravolta. Non mi piacciono!

O i tacchi senza tacchi!!!! Dal genio di Antonio Berardi: io però le scarpe alte senza tacco vero e proprio non riesco ad amarle.

Ora passiamo ad analizzare le Zeppe, come avevo programmato.

Zeppe: ovvero, la suola tutta d’un pezzo!!

La caratteristica di questo tipo di rialzo è che percorre tutta la lunghezza della suola e si alza senza stacco, con una forma che può essere massiccia,geometrica, sinuosa, ma anche sottile! Inventate, per la moda, da Ferragamo nel lontano 1932 (chi non ha mai visto il famigerato modello arcobaleno?), ma antichissime per concetto (dal medioevo ne abbiamo molti esempi), hanno uno scopo: alzarci da terra come un piedistallo! Negli anni 50 la espadrilla viene reintepretata in chiave zeppa e nascono le famose zeppe in corda, chi non ne ha mai avute un paio??

Zeppa Piena

La più classica, decisamente estiva e comodissima per chi non ha dimestichezza coi tacchi, ma non vuole rinunciare ad un aiutino in fatto di cm in più d’altezza. La zeppa “piena” si presenta come una suola rialzata, ma raramente con molto dislivello tallone-punta (per il peso e per non impedire la camminata) e dall’aspetto piuttosto massiccio. La troviamo in spugna (versione ciabattona da spiaggia), in corda (quella più vacanziera e evergreen, non chè difussissima), ricoperta in cuoio (piuttosto raro, ma capita con le versioni zeppate degli zoccoli, brrrr =_=) , legno e il caratteristico sughero. La forma in cui si manifesta maggiormente è il sandalo. Purtroppo è anche la preferita delle gothic shoes o gli stivali megametallari, realizzate in vero copertone del camion 100%. Orrende.

Zeppa a Lama O Sottile

E’ borderline coi i cugini tacchi a spillo, la zeppa a lama, vista da dietro, si assottiglia moltissimo fino a poggiare su una base esigua. Decisamente non facili da portare, la storta è il rischio maggiore, specie nei modelli con platform, visto che non agevolano il piegarsi del piede. Elegantissime, leggere, adatte anche a stivali e decollete design oltre che sandali e zoccoletti. Spesso arricchite da texture e rivestimenti fantasiosi, o anche sagomate: non stanca mai.

Zeppe in corda o Campesine

Prettamente estive, composte da corda, tessuto e talvolta cuoio, sono la naturale (??!?) evoluzione delle espadrillas, le calzature in corda e tessuto piattissime dei pescatori spagnoli e napoletani d’antan. Aggiunto al modello originario (sciatto) qualche giro di corda supplementare sotto al tallone e rivisitata a dovere la tomaia, con due lunghi fiocchi da annodare alla caviglia, è la scarpa estiva per antonomasia. Chi, davvero, chi non ne ha mai anche solo provato un paio? Io ammetto di averle in Satin crema , modello peep toe con fiocchetto in tulle. I’m a romantic girl.

Zeppe scolpite

Siamo alle solite: lasci la forma in generale e lavora a dovere il materiale, come un vero scultore: otterrai effetti davvero speciali! A me non piacciono le zeppe con trafori o sculture “incluse”, tantomeno formine troppo appariscenti…Solo per chi vuole comunicare tutta la sua originalità.

Zeppe Architettoniche

Prendete un architetto e fate disegnare lui delle scarpe: ecco fatto, al poso della zeppa ci sarà un impalcatura metallica, una struttura lignea che ricorda un palazzo…oppure andate da Jil Sander o Martin Margiela. Ecco: lavoro di geometrie, di leggi fisiche sfidate…pezzi leggeri ma insoliti. Design puro..sembrano progettate al CAD .. o provenire dal futuro. Non fanno per me, ma chi le ama ha, certamente, un carattere speciale.

Zeppe Indecise

 

Sono le zeppe che in prossimità di quello che dovrebe essere un distacco tra suola e tacco fanno una curvetta, si alzano dal suolo giusto quel poco loro concesso per non perdere ancora lo status di Zeppa, sagomando una specie di tacchetto. Più leggere delle sorelle qua sopra,  e a me piacciono di più se devo ammetterlo!

Sneackers con Zeppa

Old school:

New Fashonable look:

 

Ok, questo merita una dissertazione filosofica dell’argomento: ho vissuto in prima persona e in eta adolescenziale (pericolosissima) il lancio sul mercato di calature ginniche con suola maggiorata. Chi non ricorda le Onix, dalla suola a zattera, le Buffalo, disponibili in molte altezze  e fogge, e le Fornarina, le più morigerate nella prima versione e le peggiori tamarrate nella loro ultima apparizione? E’ stato un brutto periodo (1996-1999), fatto di zaini pieni di ciondolame, jeans con la vita livello “montedivenere” a zampa d’elefante esageratissima, magliettine striminzite, trucco da drag queen fluorescente e le qua sopra illustrate (old school). E questi ammassi di gomma e tessuto fluo o pastello costavano davvero tantissimo. Grazie Spice Girls, ancora una volta posso dire di aver vissuto un periodo della mia vita osceno grazie a voi. E non solo musicalemente. Poi, arrivarono di soppiatto le ballerine, le scarpe col tacco a spillo e a punta estrema…e tutti gettarono le loro “ginniche” zeppate dal balcone.  Arriva il 2007, ritorna il plateau…cosa succede?? Victoria Beckam le indossa in un campo da calcio! Sembrano delle Superga con zeppa quelle di Vic, Hogan rilancia il modello Interactive, con suola rialzata in modo garbato di solo qualche centimetro, è must have assieme al jeans super skinny: che voguette italiana 2007 sei, se non metti il jeans griffato con le Hogan metallizzate, camicia altrettanto costosa e la prezzemola Speedy di LV? Dopo di lui, tutti hanno proposto il loro modello rialzato, ideale per sollevare il sedere senza rinunciare alla praticità.. ma rimane un vincolo ancora inossidabile: devono essere megafirmate. Sennò fan pulcioso…(trovo questa scelta non di mio gusto, ma purtroppo è coì per le zeppate. Opto per le sneackers piatte, più democratiche :D).  Per fortuna, i fasti dei 10 cm di gomma spessa degli anni 90 sembrano sepolti per sempre.

 Bene, concludiamo il Dossier Tacchi e Zeppe di questa puntata del Rotocalco.

Spero tanto di avervi fatto compagnia e dato informazioni interessanti ^_^, la prossima puntata sarà dedicata alle Punte, come da richiesta di  Manu!

Ho dimenticato qualcosa? Trovate che abbia scritto un’ emerita melanzanata? Ditemi tutto *_*

Bacissimi!

Momo