Rotocalco del Gomitolo: Tacchi dalle forme Diverse e Zeppe (segue da “Ci sono mode e modi..”)

Come vi avevo promesso con questa puntata concludiamo il dossier sulle forme dei tacchi e parliamo di zeppe.

Dopo avervi presentato i capisaldi del mondo taccomunito, è il turno di quelle particolarità che colorano, decorano e rendono infinito il panorama del mondo calzaturiero!

Cominciamo con quelle che possono essere definite delle rivisitazioni di classici o semplicemente crossover di stili già affermati:

Tacco a Virgola, Tacco a Parentesi e “Choc”:

Inventato dal Maestro Roger Viver per la maison Dior, il tacco a virgola è ancora oggi una delle sue “firme” più riconoscibili, con la macro fibbia quadrata e il tacco con le spine. Sinuoso, sottile e curvo come una virgola, dona un’andatura molto femminile e crea una perfetta armonia continua con la linea del tallone, e, a detta del loro creatore, garantiscono una certa stabilità. Solitamente è piuttosto basso: Choc e Virgola sono alti al massimo 8cm, altrimenti la loro curvatura verso l’esterno in collaborazione al loro sottile diametro non garantirebbe robustezza sufficiente a sopportare una sola giornata di cammino :D. E’ possibile però trovare delle calzature il cui tacco a virgola svetta oltre i 10 cm: può essere in metallo, o materiali molto resistenti con una curvatura sempre evidente ,ma molto meno accennata: si tratta del tacco a Parentesi. Secondo me, solo i primi due sono molto eleganti, a patto che siano di Viver, solo lui sa usare quelle curve a dovere.

Tacco a Banana

Se le prime, che sono di Prada, hanno ormai qualche hanno, le seconde hanno fatto furore negli ultimi mesi tra i vari fashion blogger, quelli più “in” che se li sono coccolati al “Luisa Via Roma qualcosa” (se, vabbè….). In comune hanno una cosa: un tacco fortemente curvo, massiccio e che ricorda una banana, appunto. Direttamente evoluto dai modelli sopracitati di Vivier, il t. Banana ha una personalità forte che difficilemente risulta facile da apprezzare. I sandali di Prada in foto avevano diviso il pubblico già all’epoca, come i Dsquared2,  proprio perchè non passano inosservati, tanto più se copiano una spina dorsale!! Secondo il mio modesto parere sono da abbinare all’abbigliamento più monocromo e sobrio possibile (–>Little black dress, e non se ne parla più?) e da riservare a quelle poche occasioni mondane dove è concesso tutto…pur di stupire. Ma i Dsquared2 lasciateli in vetrina, a meno che non siate delle rockstar. 

Tacco a Campana

Orrore degli anni 70, incubo deja vù degli ultimi ’90…Oggi appannaggio delle sole (e spero lo sia per sempre) scarpe Gothic/Cosplay (in figura). Si tratta di una versione estremamente allargata del tacco a rocchetto che però non si assottiglia mai e dove, spesso, la base è molto più larga dell’attaccatura. Molto sgraziato e di cattivo gusto, a mio credere, dona un’aria Frankenstein a qualsiasi scarpa. E, datemi retta, quella forma non giova  a nessun polpaccio, nemmeno il più ossuto, in più accorcia terribilmente la figura.

Tacco a Pennello o a “Tessera Domino”, come lo chiamo io.

(notare la punta “tronca”e il bordino)

I tacchi con questa forma sembrano fettine di plastica o di cuoio…di profilo fanno il verso ai tacchi a coda, e se riprese di fronte (guardando la calzatura da dietro, of course) sono larghe come i cugini tacchi quadrati. Quando sono stati sdoganati (credo negli anni 90) facevano compagnia a punte tronche (molto maschili) e suole col “bordino che fuoriesce” dal contorno (confermo: maschilissime). Decisamente un epoca difficile, quella di cui sono figli, che non ha partorito molte buone cose…questo ne è un esempio chiarissimo, purtroppo. Se, poi, vi imbattete in un modello che supera gli 8 cm: c’è il rischio di trovare quello (che si allarga verso la base), detto a “trapezio”, ma purtroppo (o per fortuna, significa che è stato dimenticato ^_^) non ho trovato nemmeno una foto! Sono certa, in ogni caso, che ne abbiate visti ai piedi di qualcuno che non ha ancora deciso di sbarazzarsene.

Tacco Scultura E variazioni “artistiche” sul tema

Come posso descrivere un tacco scultura? Per antonomasia non rispetta nessun canone: si tratta di interpretazione artistica. Può essere di ogni foggia, materiale, rifiniture…ecco una carrellata di esempi: le immagini possono più delle parole.

Come non citare i tacchi al contrario:

 Mi lasciano stravolta. Non mi piacciono!

O i tacchi senza tacchi!!!! Dal genio di Antonio Berardi: io però le scarpe alte senza tacco vero e proprio non riesco ad amarle.

Ora passiamo ad analizzare le Zeppe, come avevo programmato.

Zeppe: ovvero, la suola tutta d’un pezzo!!

La caratteristica di questo tipo di rialzo è che percorre tutta la lunghezza della suola e si alza senza stacco, con una forma che può essere massiccia,geometrica, sinuosa, ma anche sottile! Inventate, per la moda, da Ferragamo nel lontano 1932 (chi non ha mai visto il famigerato modello arcobaleno?), ma antichissime per concetto (dal medioevo ne abbiamo molti esempi), hanno uno scopo: alzarci da terra come un piedistallo! Negli anni 50 la espadrilla viene reintepretata in chiave zeppa e nascono le famose zeppe in corda, chi non ne ha mai avute un paio??

Zeppa Piena

La più classica, decisamente estiva e comodissima per chi non ha dimestichezza coi tacchi, ma non vuole rinunciare ad un aiutino in fatto di cm in più d’altezza. La zeppa “piena” si presenta come una suola rialzata, ma raramente con molto dislivello tallone-punta (per il peso e per non impedire la camminata) e dall’aspetto piuttosto massiccio. La troviamo in spugna (versione ciabattona da spiaggia), in corda (quella più vacanziera e evergreen, non chè difussissima), ricoperta in cuoio (piuttosto raro, ma capita con le versioni zeppate degli zoccoli, brrrr =_=) , legno e il caratteristico sughero. La forma in cui si manifesta maggiormente è il sandalo. Purtroppo è anche la preferita delle gothic shoes o gli stivali megametallari, realizzate in vero copertone del camion 100%. Orrende.

Zeppa a Lama O Sottile

E’ borderline coi i cugini tacchi a spillo, la zeppa a lama, vista da dietro, si assottiglia moltissimo fino a poggiare su una base esigua. Decisamente non facili da portare, la storta è il rischio maggiore, specie nei modelli con platform, visto che non agevolano il piegarsi del piede. Elegantissime, leggere, adatte anche a stivali e decollete design oltre che sandali e zoccoletti. Spesso arricchite da texture e rivestimenti fantasiosi, o anche sagomate: non stanca mai.

Zeppe in corda o Campesine

Prettamente estive, composte da corda, tessuto e talvolta cuoio, sono la naturale (??!?) evoluzione delle espadrillas, le calzature in corda e tessuto piattissime dei pescatori spagnoli e napoletani d’antan. Aggiunto al modello originario (sciatto) qualche giro di corda supplementare sotto al tallone e rivisitata a dovere la tomaia, con due lunghi fiocchi da annodare alla caviglia, è la scarpa estiva per antonomasia. Chi, davvero, chi non ne ha mai anche solo provato un paio? Io ammetto di averle in Satin crema , modello peep toe con fiocchetto in tulle. I’m a romantic girl.

Zeppe scolpite

Siamo alle solite: lasci la forma in generale e lavora a dovere il materiale, come un vero scultore: otterrai effetti davvero speciali! A me non piacciono le zeppe con trafori o sculture “incluse”, tantomeno formine troppo appariscenti…Solo per chi vuole comunicare tutta la sua originalità.

Zeppe Architettoniche

Prendete un architetto e fate disegnare lui delle scarpe: ecco fatto, al poso della zeppa ci sarà un impalcatura metallica, una struttura lignea che ricorda un palazzo…oppure andate da Jil Sander o Martin Margiela. Ecco: lavoro di geometrie, di leggi fisiche sfidate…pezzi leggeri ma insoliti. Design puro..sembrano progettate al CAD .. o provenire dal futuro. Non fanno per me, ma chi le ama ha, certamente, un carattere speciale.

Zeppe Indecise

 

Sono le zeppe che in prossimità di quello che dovrebe essere un distacco tra suola e tacco fanno una curvetta, si alzano dal suolo giusto quel poco loro concesso per non perdere ancora lo status di Zeppa, sagomando una specie di tacchetto. Più leggere delle sorelle qua sopra,  e a me piacciono di più se devo ammetterlo!

Sneackers con Zeppa

Old school:

New Fashonable look:

 

Ok, questo merita una dissertazione filosofica dell’argomento: ho vissuto in prima persona e in eta adolescenziale (pericolosissima) il lancio sul mercato di calature ginniche con suola maggiorata. Chi non ricorda le Onix, dalla suola a zattera, le Buffalo, disponibili in molte altezze  e fogge, e le Fornarina, le più morigerate nella prima versione e le peggiori tamarrate nella loro ultima apparizione? E’ stato un brutto periodo (1996-1999), fatto di zaini pieni di ciondolame, jeans con la vita livello “montedivenere” a zampa d’elefante esageratissima, magliettine striminzite, trucco da drag queen fluorescente e le qua sopra illustrate (old school). E questi ammassi di gomma e tessuto fluo o pastello costavano davvero tantissimo. Grazie Spice Girls, ancora una volta posso dire di aver vissuto un periodo della mia vita osceno grazie a voi. E non solo musicalemente. Poi, arrivarono di soppiatto le ballerine, le scarpe col tacco a spillo e a punta estrema…e tutti gettarono le loro “ginniche” zeppate dal balcone.  Arriva il 2007, ritorna il plateau…cosa succede?? Victoria Beckam le indossa in un campo da calcio! Sembrano delle Superga con zeppa quelle di Vic, Hogan rilancia il modello Interactive, con suola rialzata in modo garbato di solo qualche centimetro, è must have assieme al jeans super skinny: che voguette italiana 2007 sei, se non metti il jeans griffato con le Hogan metallizzate, camicia altrettanto costosa e la prezzemola Speedy di LV? Dopo di lui, tutti hanno proposto il loro modello rialzato, ideale per sollevare il sedere senza rinunciare alla praticità.. ma rimane un vincolo ancora inossidabile: devono essere megafirmate. Sennò fan pulcioso…(trovo questa scelta non di mio gusto, ma purtroppo è coì per le zeppate. Opto per le sneackers piatte, più democratiche :D).  Per fortuna, i fasti dei 10 cm di gomma spessa degli anni 90 sembrano sepolti per sempre.

 Bene, concludiamo il Dossier Tacchi e Zeppe di questa puntata del Rotocalco.

Spero tanto di avervi fatto compagnia e dato informazioni interessanti ^_^, la prossima puntata sarà dedicata alle Punte, come da richiesta di  Manu!

Ho dimenticato qualcosa? Trovate che abbia scritto un’ emerita melanzanata? Ditemi tutto *_*

Bacissimi!

Momo

15 comments

  1. ma si riesce sul serio a camminare su quella senza tacco?che già io mi uccido con l’appoggio, figuriamoci cosi..
    sorvoliamo sulle zeppe fornarina, brutti ricordi :/ ahahahah

  2. Ma io ti adoro!! *.*
    Ho scoperto di essere un’ignorante incredibile perchè chiamavo qualsiasi cosa avesse un tacco con la curvatura a virgola ‘tacco a banana’ XD
    Post interessantissimo, ti faccio di nuovo i complimenti! 🙂

  3. Nayra*_* che onore!! Io a LuisaVia Roma ci ero andata tanti anni fa…quando ero stata in gita scolastica a Firenze. Che vetrina meravigliosa. Che negozio spettacolare….Però il tacco effetto ossa mi fa un po’ paura *_*.

    Bacissimi ^_^
    Momo

  4. sabato vado a una festa beat-mod.
    ho un paio di stivali a campana nero lucidi ma più belli di quelli della tua foto…
    sono più ‘eleganti’, senza stringhe, e devo dire abbastanza comodi, soprattutto per ballare…..
    premetto che mi vesto con maglietta verde smeraldo aderente con fascia nera sotto al seno, minigonna nera, calze collant nere con pois neri e fascia nera in testa….
    sono magra e proporzionata,però un pò bassina. dici che sto male vestita cosi?
    a me sembrano in tema gli stivali. opinioni?

    1. Se è una festa a tema, è perfetto l’abbinamento. Se la fascia in testa è semplice aggiungerei qualche accessorio vintage-like in tinta 😀
      I tacchi a campana stanno anche per tornare ;D haha!
      Ma la maglietta lascia intravedere la fascia nera?

      Un bacio,
      Momo

  5. Ciao !
    Sono capitata nel tuo space perché cercavo sul web delle immagini di un paio di scarpe che indossava sempre una mia compagna alle medie! Io sono dell’89, le scarpe erano nere con un tacco alto e largo, rialzate anche davanti e con i lacci da legare… Ricordi qualcosa? Come le ritrovo!!? Grazie ciao !!

    1. Ciao, Adoro quando mi fanno richieste di questo tipo! 😉
      Allora abbiamo pochi anni di differenza per cui non ci sono problemi a recuperare quell’annata, piuttosto dimmi erano tipo decollete con laccetto (maryjanes) oppure allacciate come un anfibio? Per esempio, assomigliavano alle doctormartens ma con il tacco?

      Fammi sapere!
      Momo

  6. Allora, intanto mi hai fatto venire in mente anche in altro tipo, guardando le foto delle maryjanes, comunque no, quelle che ti dico io, nere, non erano decollete, erano chiuse davanti, fino a poco prima che iniziasse la caviglia! Allacciate come anfibio ma non con il carrarmato sotto he, sotto lisce…
    Il tipo invece che mi hai fatto venire in mente, lo prese mio babbo a un mercatino, perché erano buffe, zeppa altissima con rialzo davanti, colore turchese acceso con suola nera, laccino alla maryjanes!
    Spero di non averti confuso, se mi sono spiegata male, dimmelo!

    Ciao grazie!
    Aremik!

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